
“Ci hanno messo circa una decina d’anni: lì per lì, probabilmente, i grandi fautori commerciali dell’Halloween all’americana (e dei sinistri personaggi che ci si infilano) non si aspettavano la levata di scudi contro la festa delle streghe e delle zucche vuote che c’è stata nel mondo cattolico. Avranno pensato che, specialmente noi italiani, come abbiamo abboccato e abbocchiamo a tutto quello che sa di estero, anche in questo caso non avremmo fiatato. E invece, nel caso di Halloween, qualche voce dal mondo cattolico, prima sporadica, poi più consistente e diffusa”.
E’ quanto scrive in un editoriale sul Sir, l’agenzia dei vescovi italiani, dal titolo “La rimonta delle zucche vuote”, Alessandro Di Medio. Voci, spiega, per “contestarne il senso, il valore e la liceità da un punto di vista spirituale, e non per motivi meramente campanilistici (“qui da noi non si fa”): la forsennata, consumistica, macabra celebrazione commerciale e mediatica di Halloween è stata progressivamente riprovata dai cattolici (e non solo), per l’evidente e deliberata estraneità e contraddizione con il senso autentico delle celebrazioni di questi giorni, che riguardano i Santi, e dunque il Cielo, e i defunti nella condizione purgatoriale”.
“Lo spostamento dell’attenzione, in questi giorni, al momento carnevalesco e tenebroso del 31 ottobre – afferma quindi – è un insulto a una concezione autenticamente cristiana della morte e dell’al di là, un’induzione sin dall’infanzia a vivere in termini celebrativi una presunta accezione orrorifica della vigilia di Tutti i Santi, una facilitazione all’avvicinamento, in occasione di Halloween, a pratiche occulte e al mondo del satanismo che, per sua esplicita ammissione, in questa notte, rifacendosi al mille volte citato calendario celtico, concentra nefande pratiche sacrileghe”.





